IL MIO INCONTRO CON BRIAN MAY
One Voice Tour con Kerry Ellis
Auditorium Parco della Musica Roma
Domenica 28 Febbraio 2016
Queste righe e queste foto per testimoniare il coronamento di un sogno: un veloce ma emozionantissimo colloquio in privato con il mio mito, il chitarrista dei Queen Brian May.
Partiamo dall'inizio però....
Era il 5 agosto 2015 quando acquistai i miei 2 posti online in settima fila per poter godere al meglio dello spettacolo acustico di Brian May e Kerry Ellis per il One Voice Tour.
Da li fu un attimo scrivere qualche email per verificare la fattibilità di un incontro con la leggenda inglese, dato anche gli ultimi eventi con la collaborazione di Universal, che però non sembrava vedere una positiva riuscita.
I mesi sono passati velocissimi ed arriva l'inizio del tour, la prima data il 21 febbraio ad Ancona, il 22 a Padova e poi Firenze il 25, il 26 a Milano, il 27 a Mantova ed il 28 infine a Roma per la chiusura di questo piccolo (ma non troppo) tour italiano.
Durante le prime date è stata una bellissima sorpresa vedere che la compagnia non aveva problemi ad incontrare le persone fuori i cancelli per qualche foto, qualche autografo e due chiacchiere molto veloci quindi, in cuor mio, vedevo la possibilità di poterlo fermare per un
saluto fuori dell'auditorium sito a Roma in zona Flaminio/Parioli ma aleggiava uno spettro maligno... Il meteo!!! Dopo che l'inverno è stato protagonista si e no una settimana su 3 mesi quel giorno minacciava pioggia su tutta la capitale!!!
Non mi sono scoraggiato però ed ero sicuro che avrei avuto i miei pochi secondi per poter stringere la mano al mio idolo di sempre! La sera prima eravamo (con i Requeen) di scena al KILLJOY RELOADED di Roma Capannelle, un locale che abbiamo sempre riempito durante i nostri appuntamenti live ma quella sera sembrava ci fossero circa 400 persone, molte di più di quanto potevamo ricordare!!!
Mi feci coraggio e girai un video con il mio smartphone facendo salutare Brian May da tutto il pubblico accorso, sicuro che, in mezzo a qualche via del quartiere Parioli, l'avrei mostrato al mio idolo!
Finito il concerto rientrai nel camerino per rassettarmi e cambiarmi; l'occhio (una volta ripristinata la connessione con il mio gestore di fonia mobile) andò a posarsi sulla notifica di email arrivate e per poco cado dalla sedia! Brian May aveva dato il suo assenso ad incontrarmi!! Ero al settimo cielo, non lo incontravo in mezzo la strada ma ero invitato nel suo camerino poco prima dello spettacolo per un colloquio in privato da amico!!! Amico???? Ma scherziamo??? E' proprio il caso di farsi dare un pizzico per capire se fosse un sogno o se quelle email erano la realtà degli accadimenti che verosimilmente stavo per affrontare! L'ultima di questa diceva: presentarsi alle ore 20.00 presso la Cassa Accrediti dell'Auditorium per il ritiro del pass nominativo e per essere condotti presso l'area Off limits attraverso l'assistente del chitarrista inglese.
Ovviamente la notte passò in bianco, tra pensieri e dubbi: cosa dire ma soprattutto cosa NON dire, di cosa vorrà parlare, che cosa potrebbe infastidirlo, cosa farmi autografare... Assalito dai dubbi la mattina arrivò lentissima ma almeno ero giunto ad una conclusione: porterò con me la maglietta (rara ed in tiratura limitata) del Party per il lancio della raccolta dei Queen "Queen Forever" nel quale ho suonato con i REQUEEN, era il 10 Novembre 2014 presso Discoteca Laziale a Roma, party organizzato direttamente da Universal Music Italia.
E finalmente mi avvio verso l'Auditorium, che devo raggiungere entro le 16.00 causa il blocco del traffico in città per tutte le auto, arrivando verso il parcheggio la prima sorpresa: avevo di fronte a me il Tour bus degli artisti ed il camion inglesi con l'attrezzatura!!! Era la mia prima volta al "Parco della Musica" ed insieme a mia moglie ci siamo fatti quattro passi per godere del posto; ho avuto così modo di poter incontrare persone ed amici virtuali con i quali non avevo ancora avuto modo di poter scambiare quattro chiacchiere di persona: Andrea e Gabriella di Catania, Claudio da Avellino, Cesare ed Alarico da Terracina, Daniele e Michele da Roma ecc ecc.
E finalmente sono le 20.00 ed io già da 10 minuti sono in attesa, con il mio pass nominativo appena consegnato dopo una verifica del documento, dell'assistente di Brian alla Cassa Accrediti ma.... passa il tempo e non si vede nessuno (il concerto inizia alle 21.00!!!) e quindi iniziano a volare le prime elucubrazioni mentali di fallimento dell'occasione. Ed invece no... proprio no!!! Ecco arrivare un addetto della struttura che scorterà il sottoscritto ed altri 4 amici verso il backstage. Un viaggio tra corridoi semibui e senza gente (guidati da un impiegato munito di ricetrasmittente che, ad ogni cambio direzione, contattava qualcuno per indicare l'attuale posizione) che finirà ad un piano al di sopra da dove eravamo venuti, li ci attende una ragazza che si presenterà come l'assistente di Brian che ci chiede i nostri nomi (verificandoli sulla sua cartellina) e ci informa di aspettare li in un piccolo allargamento del corridoio.
Tra di noi si parlava sottovoce, come fossimo in attesa di qualcuno che ci avrebbe condotto in qualche altro locale... L'ansia iniziava ad essere palpabile fino a quando.... Brian May sbuca fuori improvvisamente da dietro l'angolo salutandoci a braccia aperte dicendoci semplicemente "Hi Everybody, welcome!!!"
OK POSSO SVENIRE??? NO!!! Non posso non godere di questo momento che ho atteso per anni! Con molta discrezione e reverenza ci avviciniamo a stringere la mano all'uomo che ha l'aurea della leggenda nonostante sia di una squisitezza tale da allontanare dalla mente lo stereotipo della rockstar viziata, volubile e snob. Ci presentiamo con nome e cognome e quando avrei potuto dirgli qualunque cosa in prima battuta.... Gli chiedo scusa per il meteo che ha trovato (fuori c'era il diluvio!!!) e giù le prime risate!!! "Essì" risponde "mi sembra di non aver lasciato l'Inghilterra" mi ribatte un uomo che ha girato il mondo, incantando milioni di persone e che sembra piuttosto l'amico che stai accogliendo per una vacanza in città. Nel frattempo erano giunte 3 persone sconosciute e Brian ci chiede di "attendere gentilmente che avrebbe dovuto salutarli ma sarebbe tornato a parlare volentieri con noi", nel frattempo arriva la simpaticissima e carinissima Kerry Ellis con la quale scambiamo 4 parole molto cordiali: Lei è un fiume in piena, ride con una risata contagiosa e ci chiede di sostenerli in questa loro "prima" nella capitale allorchè ho voluto tranquillizzarla dicendogli "saremo allora molto rumorosi" facendola gioire perchè avrebbe gradito una atmosfera molto Rock n roll!!!
Ma rieccoci con il nostro ospite d'onore, ognuno di noi ha potuto dargli un pensierino od un contributo personale: io ho potuto fargli vedere e sentire il video del concerto tributo della sera precedente, spiegandogli che la morte di Freddie è stato l'alibi che mi ha fatto imbracciare lo strumento che più mi affascinava nel magico calderone del loro lavoro e lui ha riso di gioia per questa piccola confessione: il suo "grazie" ancora oggi risuona nelle mie orecchie e nel cuore.
Il tempo purtroppo è tiranno, è ora del commiato perchè il doc "deve lavorare" e mancano 5 minuti alle 21.00: ci autografa i nostri cimeli e anche qui tante risate mentre gli porgo la maglietta da farmi autografare! Non voglio fargli perdere tempo e gliela porgo alla meno peggio pur di accellerare il momento, lui invece è un perfezionista e non vuole farmi un autografo malandato! Mi urla allora "stretch it up! stretch it up" (stendila per bene!!!) così ora la mia t-shirt ha un autografo che mi ricorderà quell'incontro che resterà per sempre dentro di me.
Il tempo di ritornare da mia moglie che ci possiamo accomodare ai nostri posti e goderci uno spettacolo di grandissimo impatto emozionale: suonare la chitarra acustica ha delle difficoltà esecutive molto diverse da quelle di concerti elettrici ma Brian sa far cantare anche le corde delle sue chitarre acustiche.
Nota di spessore: durante il suo assolo con l'elettrica, e dopo una versione elegantemente reinterpretata di Last Horizon, ci delizia con una strumentale "Arrivederci Roma" che fa crollare il teatro in una standing ovation da terremoto e da lacrime di commozione del sottoscritto.
E' stata una specie di Magia!!!
Alessandro Re